Per la stagione degli utili in generale, il consenso vede una crescita degli utili su base annua di poco superiore all'1%, che segnerà il secondo trimestre consecutivo di crescita degli utili - e segnerà saldamente la fine della recessione degli utili per il 2023 - se verrà realizzata. I ricavi, invece, sono visti in crescita di circa il 3% su base annua nel trimestre, segnando il 12° aumento trimestrale consecutivo.
Come accennato, questa settimana le banche daranno il via alla stagione degli utili, con BofA, Citi, JPMorgan e Wells Fargo che presenteranno le loro relazioni prima dell'apertura, seguite da Goldman Sachs e Morgan Stanley all'inizio della prossima settimana.
Gli utili bancari saranno oggetto di attenzione in diverse aree, oltre ai dati di bilancio. La qualità del credito sarà di particolare interesse, poiché gli effetti ritardati del ciclo di inasprimento della Fed continuano a farsi sentire, anche se la conversazione macro si è spostata su quando, e di quanto, la FOMC probabilmente allenterà la politica quest'anno. L'ammontare di tali prestiti in sofferenza è destinato a salire bruscamente nel quarto trimestre, il che, unito al crollo delle transazioni in corso e agli oneri una tantum dovuti alle commissioni della FDIC in relazione al crollo della Silicon Valley Bank (e di altre) lo scorso anno, rappresenta un rischio negativo per gli utili del quarto trimestre.
Particolarmente interessanti saranno anche i commenti degli amministratori delegati sul suddetto ciclo di inasprimento, non solo in termini di prospettive previste per l'anno a venire, ma anche sul grado di fuga dai depositi (in gran parte verso i fondi del mercato monetario) registrato a seguito dei rialzi di 500 pb che la Fed ha effettuato, nonché sull'evoluzione dei margini di interesse netti (NIM) quando la FOMC inizierà ad allentare la politica.
Il settore finanziario in generale ha vissuto un periodo relativamente medio negli ultimi 12 mesi, con l'indice S&P 500 financials che ha guadagnato poco meno dell'8% in questo periodo. Non sorprende che, dato il fallimento delle banche regionali nel marzo scorso, il sottoindice delle banche sia andato marginalmente peggio, con l'indice KBW Bank che si è in qualche modo ripreso dai minimi intra-annuali, anche se finora non è riuscito a recuperare i massimi visti poco prima che i problemi sopra citati diventassero evidenti e che venisse svelato il piano BTFP della Fed.
Per quanto riguarda la stagione degli utili, ci sono altre storie da tenere d'occhio. A livello generale, i trader del Dow - data la natura ponderata per i prezzi dell'indice - farebbero bene a prestare particolare attenzione agli utili di UnitedHealth (UNH - 12 gennaio), Goldman Sachs (GS - 16 gennaio), Microsoft (MSFT - fine gennaio), Home Depot (HD - fine febbraio) e Amgen (AMGN - fine gennaio); questi titoli sono i 5 più pesanti dell'indice e rappresentano circa un terzo dell'indice in totale, con UNH che da sola ha un peso vicino al 10%.
Naturalmente, anche le relazioni dei cosiddetti "Magnifici Sette" saranno al centro dell'attenzione, non da ultimo a causa della performance straordinariamente forte esibita da questi titoli lo scorso anno, che hanno superato di gran lunga i restanti 493 componenti dell'S&P 500.
Sebbene molti investitori abbiano sottolineato la probabilità che il 2024 sia un anno in cui le value e le small cap sovraperformeranno rispetto alle loro controparti a grande capitalizzazione, sembra più probabile che si verifichi lo scenario opposto se, come molti si aspettano, lo slancio economico diminuirà nel corso dell'anno.
Long Nasdaq/short Russell è un potenziale spread trade attraverso il quale esprimere questa visione, anche se gli utili dei nomi "big tech" non sono previsti prima di fine gennaio/inizio febbraio.